È la notte di Halloween, 2023, e Jamie Hughes di Shipka si sta preparando…
È la notte di Halloween, 2023, e Jamie Hughes di Shipka si sta preparando per uscire con i suoi amici. La sua madre iperprotettiva, Pam ( Julie Bowen ), è naturalmente preoccupata per la sicurezza di sua figlia: trentacinque anni fa, intorno ad Halloween, tre ragazze adolescenti furono massacrate, e da allora i cosiddetti Sweet Sixteen Killings hanno caratterizzato questa piccola città. Ma quando Jamie viene accidentalmente trasportata indietro nel 1987 in una macchina del tempo, capisce che può fermare gli omicidi e sistemare la storia.
O almeno così pensa. Uno degli aspetti ricorrenti in “Totally Killer” è che nessuno crede a Jamie quando cerca di metterli in guardia, compreso lo sceriffo della città, divertente e inutile (la star frequente di Khan, Randall Park ). Momenti di shock culturale sconcertano questa giovane donna moderna, dalla misoginia casuale al fumo costante. Ma queste osservazioni hanno abbastanza specificità da elevarle oltre il senso prevedibile di: “Gli anni ’80, amirite?” “Totally Killer” offre anche una serie di successi che si discostano dal tipo di canzoni che spesso ascoltiamo nei film di quest’epoca, da “Venus” di Bananarama a “The Killing Moon” di Echo and the Bunnymen a “Let the Music Play” di Shannon. .
Jamie deve insinuarsi tra le potenziali vittime e con la versione adolescente di sua madre, che è scioccata nello scoprire che era la loro migliore amica e cattiva capobanda. Olivia Holt è stata scelta in maniera superba per il ruolo della giovane Pam, non solo perché somiglia moltissimo a Bowen, ma anche perché è esperta sia nella comicità che nella crudeltà richiesta al suo personaggio. Capelli voluminosi e refrigeratori per vino Bartles & Jaymes abbondano mentre Jamie cerca di spiegare cosa accadrà a queste persone, basandosi sui cliché dei film horror, se non la ascoltano. E non lo fanno.
“Totally Killer” fa un paio di scelte ispirate nella narrazione. In realtà torna al futuro, se perdonate il gioco di parole, per farci sapere cosa sta succedendo ai giorni nostri mentre Jamie è bloccato nel 1987 (anche se una sottotrama che coinvolge un podcast di omicidio sembra ovvia e di una sola nota). Ci vuole anche uno sguardo attento e lucido all’insularità della vita nelle piccole città e al modo in cui il picco alle scuole superiori può lasciare le persone intrappolate in un luogo e nel passato. Questi personaggi sanno tutto l’uno dell’altro perché sono da sempre nell’orbita dell’altro. L’impassibile stupore di Shipka supera la falsa nostalgia dell’idea che gli anni ’80 fossero più semplici e superiori.
Inoltre, non c’è tempo per quello: c’è un assassino in libertà e Jamie deve fermarlo. Questa è in realtà la parte meno interessante di “Totally Killer”, poiché le scene slasher non sono messe in scena, girate o tagliate con molta finezza. Un accoltellamento in un letto ad acqua, ad esempio, è sciatto sotto ogni aspetto. L’identità e il movente dell’assassino non sono mai così convincenti come quelli dell’ultima ragazza intraprendente che salva la situazione e il decennio.